Tipologia: Casa di persona illustre
«Il popolo non crede ai cultori delle cedole bancarie. Crede all’azione, a chi gli indica le vie del destino. Crede soprattutto a chi gli aprirà le strade vere della giustizia sociale»
Filippo Corridoni
Immediatamente dopo la morte eroica di Filippo Corridoni (1887-1915) a San Martino del Carso, sul fronte della Prima Guerra Mondiale, intorno alla figura del sindacalista marchigiano nasce il mito: oltre alla sua città natale, Milano, Parma e altre parti d’Italia, ne celebrano la grandezza e il sacrificio supremo.
Ma, dopo l’ascesa al potere del fascismo, Mussolini lo assumerà come simbolo della propria “rivoluzione” strumentalizzando, di fatto, tutta l’opera e il pensiero di Corridoni riducendolo ad un simbolo del fascismo: la medaglia d’oro al valore; Pausula, la città natale, che cambia nome e diventa Corridonia con la piazza e il monumento inaugurati alla presenza dello stesso duce.
La casa natale nel centro storico della città si presenta come una modesta costruzione a due piani. Qui il 19 agosto del 1887 è nato Filippo e successivamente i fratelli Giuseppe e Ubaldo.
Vari proprietari si sono succeduti fino agli anni ’60 del Novecento quando la casa è stata sottoposta a vincolo di tutela dalla Soprintendenza ai Monumenti delle Marche e salvata dal pericolo di demolizione. Il Comune di Corridonia l’ha acquistata nel 1995 e, successivamente, attraverso il restauro conservativo, è intervenuto per il recupero funzionale dell’edificio, i cui lavori sono terminati nel 2006.
Il museo permette non solo di diffondere la giusta conoscenza di Corridoni ma anche di inserire la casa museo all’interno di un programma culturale più ampio che affronta, ad esempio, pagine di storia dell’architettura con visite guidate alla piazza cittadina con i suoi edifici in stile razionalista.
LA VISITA
Oggi i semplici spazi dell’abitazione accolgono il museo dedicato a Filippo Corridoni il cui obiettivo è quello di ricollocare la sua opoera e il suo pensiero nella vera dimensione storica. I materiali fotografici, documentari e bibliografici, insieme ai ritratti e agli oggetti sono stati donati dalla famiglia Vecchi di Corridonia e da Secondo Laghi, commilitone forlivese di Corridoni.
Il percorso museale segna le tappe salienti della vita di Corridoni, toccando pagine di storia importanti per le conquiste sociali nell’Italia di quegli anni legate, in particolare, alla sua attività di sindacalista.
Nella stanza d’ingresso sono collocati gli affetti familiari, i ricordi di infanzia e la sua prima formazione: il padre Enrico, fornaciaio, la mamma Enrichetta, i fratelli e la sorella Maria, lo zio Filippo, francescano, suo primo maestro.
La stanza successiva narra poi l’attività politica e sindacale di Corridoni: l’antimilitarismo degli esordi, il primo esilio, lo sciopero agrario di Parma del 1908, la militanza a Milano, le lotte contro la guerra di Libia, fino alla formazione dell’Unione Sindacale Italiana.
Al secondo piano si scopre invece l’ultimo capitolo della vita di Corridoni che nell’estate del 1914, dopo lo scoppio della Grande Guerra, maturò in carcere l’adesione all’interventismo contro le forze della reazione e del conservatorismo rappresentate dalla Germania e dall’Austria.
Infine, il dramma della guerra vissuta al fronte dove morì nella Trincea delle Frasche e il suo corpo scomparve nel nulla senza mai essere ritrovato.
persone
Dati della casa museo
Casa natale di Filippo Corridoni
Via Trincea Frasche, 29 – 62014 Corridonia (MC)
INFORMAZIONI
Giorni di apertura: dal lunedi al sabato (su prenotazione)
Orari: 9-13.30
Tel. 0733 439901
E-mail: segreteria@comune.corridonia.mc.it
www.museocorridoni.it